2000
Letizia Fornasieri

Mi ha sempre colpito, in Letizia Fornasieri, il duplice ma non con­traddittorio atteggiamento nei confronti della realtà quotidiana: lo sguardo che non è mai eufemistico, né compiaciuto, anche quando tocca immagini di gradevole impatto visivo; e nel contempo è attento e coinvolto in ogni particolare dell'ambiente, quelli che consideriamo i più ovvii e banali, sagome di veicoli in moto, pali della luce, o, all'interno delle abitazioni, pentole da cucina, bottiglie di plastica.
La pittrice registra, da anni, accostando l'occhio agli oggetti più consue­ti, lo strutturarsi del quotidiano: effimero, se consideriamo che si tratta appunto di oggetti destinati ad essere superati e distrutti, o, a proposito di vedute esterne, in quanto macchine o arnesi che slittano sotto i nostri occhi e vanno oltre. Ma che permane proprio nel suo anonimato: in altre parole, il quotidiano apparentemente meno espressivo è registrato dall’artista con un segno intenso, plasticamente e cromaticamente forte; in qualche modo sublimato nel suo ingombro visivo che si fa espressione.
La serie di opere presentate qui, realizzate dall'artista nell'ultimo decen­nio, comprende, nel nome della comune ispirazione cui facevamo cenno, alcune tematiche differenziate. [...] Continua...

di Rossana Bossaglia,
novembre 2000