1987
Lentamente le voci

LENTAMENTE, LE VOCI
di Cecilia De Carli

Scoprire un'armonia entro dei rapporti molteplici e riprodurre sulla tela quell'armonia parallela alla natura, fu l'instancabile ricerca di un capo­stipite della pittura, quel Cézanne nel quale, non per nulla, gli storici dell'arte indicano l'origine dell'arte contempornaea.
Per questa strada, mi par d'intuire, cammina il lavoro della giovane Fornasieri, profondo, discreto e allo stesso tempo vigoroso, secondo un tempo lungo e paziente, che non si arrischia a fare il passo senza che non le sia già imposto dall'evidenza.
Davanti a lei le cose, una cosa, un girasole, frontale, solo, ravvicinato, da guardare, da ascoltare, da contemplare nel desiderio costante di svelare un rapporto, una tensione, un'identità. Iniziano così le prime prove della Fornasieri, in piccoli formati con un unico soggetto-oggetto, rarefatto che si fa sempre più intenso.
Umili attori della scena, le piccole realtà domestiche, la teiera con la tazza, la fruttiera, il bricco del latte, le mele sbucciate, si dispiegano nello spazio che loro appartiene con dignità, in un muto dialogo, e in questo incedere lento il campo si dilata diventa un luogo, una stanza della casa paterna, una finestra. Una realtà appena più complicata si af­faccia all'orizzonte di uno spazio costruito, che ricerca ora una sintesi strutturale come in Interno con sedia del 1985, attraverso la luce, at­traverso il colore luminoso che investe la materia e la trasforma, fino, nelle opere più recenti, a distorcerla una volta che l'artista giunga ad in­tenderne il valore. [...] Continua...