1998
Kos
DELL'INATTESA BELLEZZA DELL'OGGETTO QUOTIDIANO
di Anna Roda
Milanese di nascita (1955), Letizia Fornasieri rivela nella pittura anche tutta la sua formazione lombarda, un particolare aspetto di solido realismo, che affonda le sue radici nel medesimo humus in cui nacquero Foppa, Bergognone, Caravaggio, il Ceruti fino ad arrivare a quei gruppi, dai tratti realistico-impressionistici, che animarono l’ambito artistico milanese negli anni Venti e negli anni Sessanta.
Dopo il liceo artistico si diploma all’Accademia di Brera, dove frequenta i corsi di pittura di Lanaro e Scirpa. Inizia ad esporre nel 1981 partecipando al Premio San Fedele, a Milano, galleria in cui nel 1987 tiene la sua prima personale. Tra le numerose mostre e rassegne ci limitiamo a segnalare la personale all’Ex Palazzo delle Poste di Monza (1989); a Carate Brianza nel 1994, la personale dal titolo “La realtà e la forma”, mentre nel 1995 ha conseguito il primo premio dell’importante concorso “Premio di Pittura Carlo Dalla Zorza”, riservato alle giovani generazioni di artisti. Nel settembre del 1997 alla Galleria Ponte Rosso di via Brera a Milano ha presentato una personale “Delle piccole cose (non solo) e della loro inattesa bellezza”, mentre qualche mese prima, alla San Fedele la mostra “Spazi”. Le tavole presentate in questo numero di kos si articolano in due dei filoni della più ampia espressione pittorica della Fornasieri: interni domestici con “nature morte” e vedute di città. La carriera artistica della pittrice ha preso l’avvio dal tema del quotidiano, del solito, dell’ovvio che abita l’interno di ogni casa. Nature morte ed oggetti che popolano la camera in cui Letizia vive e lavora e che raccontano, discretamente, di un’esistenza intensa ed interiore, che ama ciò che dipinge.
Peraltro, a nostro avviso, il termine “natura morta” è decisamente poco appropriato per indicare soggetti che vibrano di vita, di luce e di colore. [...] Continua...