2013 novembre, Exibart

Eclettica, poliedrica e "cittadina del mondo”, Letizia Fornasieri riversa nei suoi lavori la sua grandissima energia vitale rappresentando oggetti e "angoli” di natura presenti nella realtà di tutti i giorni. Lei stessa afferma <mi sembra di poter riconoscere di essere sempre partita dalla realtà, dal non sottrarmi alle cose/situazioni e il mio volere era inoltrarmi in esse esigendo di carpire il perché loro fossero lì, per me, per tutti>. E’ chiaro quindi come l’artista colga la realtà nel suo immediato, nel suo spontaneo farsi e agisce in lei l’esigenza di realizzare una forma figurativa che diventi azione e trasporto emotivo verso ciò che si vede e si apprende. Opere come le sue non "arredano” la casa, ma parlano all’anima perché i colori non ti feriscono, ma ti chiamano accanto a lei. Osservare i lavori di Letizia Fornasieri è come carpire i segreti della sua esistenza interamente votata alla pittura, quale mezzo per comunicare sensazioni, pensieri, amorosi rapporti con la natura e le cose. "La fedeltà della terra” è il titolo scelto per l’esposizione, un titolo semplice come l’animo dell’artista e come i soggetti "raccontati” con un gesto pittorico rapido a pennellate dense che aiutano la materia-colore a strutturare le immagini. Pittrice della Nuova Figurazione italiana, in qualunque suo lavoro sono contenuti stralci di vita, di esperienze, di sentimenti e di ricordi. 

Per questa occasione la Fornasieri presenta opere realizzate a olio su carta fotografica che ritraggono vigne, soggetti floreali e giardini privati. Tutti lavori ricchi di istintività e di una emozionalità che è tesa verso una ricerca naturalistica, verso un percorso espressivo in grado di regalare uno sguardo nuovo sulla produzione dell’artista. Se si osserva la struttura interna dei dipinti di Letizia Fornasieri, si può notare come le immagini si compongano di forme luminose, di sostanza cromatica che diventa materia luminescente. Questi quadri coinvolgono perché Letizia Fornasieri elabora un particolare tipo di natura, quella più intima che si avvale di una realtà interiore che ne modella la morfologia, per toccare le corde dello sperimentalismo. Un cammino artistico che non conosce sosta e che si arricchisce continuamente di nuovi spunti e di nuovi soggetti, naturalmente desunti dalla realtà.

di Silvia Bonomini