2006, Arte

IL FASCINO DISCRETO DEL QUOTIDIANO
Letizia Fornasieri. Scorci di vita domestica coltivati in vivaio. A Milano

Letizia Fornasieri si è imposta, nel panorama delle ultime generazioni, come una delle protagoniste di una nuova pittura realista. Realismo è una parola impegnativa, che fa pensare a Guttuso e a Ladri di biciclette. Nel suo caso, però, significa semplicemente guardare la realtà, perché è più facile arrivare alla verità osservando molto e ragionando un po', piuttosto che ragionando molto e osservando poco. Dunque dipingere, per lei, vuol dire guardarsi intorno. Anche per questo la sua pittura ha sempre soggetti diversi. Certo, la scena urbana ha rappresentato una vasta parte dei suoi interessi. Vivendo a Milano, ha dipinto spesso i tram arancioni che avanzano sferragliando, le macchine nel traffico, la gente in metropolitana. Ma non solo. Da qualche tempo, per esempio, ha scoperto un vivaio di piante e fiori in via De Amicis. Lì, grazie alla cortesia delle proprietarie della serra, una delle più antiche di Milano, ha dipinto queste ultime composizioni, che verranno ora esposte nella personale alla galleria Rubin. Quello che è singolare è la sua interpretazione di questi motivi. Non c'è niente di decorativo, nessun ornamento fine a se stesso. La luce è bianca, accecante, ma piante e fiori hanno qualcosa di faticoso: i vasi sono un po' ammaccati, bulbi e foglie hanno un profilo angoloso, perfino la molle canna di gomma per innaffiare sembra storta e rigida. Le cose, in-somma, non sono belle in sé, ma diventano belle per lo splendore della luce. E forse è così per tutto ciò che vive. Che diventa bello per la presenza della luce. Staremmo per dire della Luce.

di Elena Pontiggia