2011
Tra Milano e Asciano con una puntata a Parigi
Esistono ampie zone della nostra psiche che sono celate alla coscienza ma possono riemergere grazie a un oggetto, un gesto , una situazione. Per Letizia Fornasieri queste apparizioni, che hanno la facoltà di evocare la più profonda sfera affettiva, sono da sempre al centro dell’indagine artistica e una parte piccola ma significativa è raccolta in questa mostra di quadri recenti arricchita da una piccola selezione di opere “vintage”.
Si tratta di dipinti eseguiti con scioltezza e coraggio necessari a “fermare” sulla tela quei momenti della vita di una persona che hanno un segreto accenno a qualcosa di più grande: rappresentazioni di camere da letto, poltrone, tram, vasi di fiori, improvvise combinazioni di riflessi su un vetro che nascondono un mistero oltre la percezione immediata dello sguardo.
Giovanni Testori, nume tutelare di molta pittura figurativa milanese, insisteva sulla necessità di amare ogni cosa, anche il più insignificante dettaglio della realtà, e Fornasieri accoglie la sua lezione dimostrando una grande attenzione anche per quello che la quotidianità tende a trascurare o escludere. Un atteggiamento molto coinvolto che ci restituisce amplificato e splendente ciò di cui noi abbiamo una vaga consapevolezza, e la memoria di fatti e circostanze che tutti custodiamo nei recessi della mente si risveglia in ogni suo quadro anche quando il contenuto effettivo appare di disarmante semplicità.
Ciò che riaffiora nei dipinti di Letizia Fornasieri è un racconto esistenziale che sembra appartenere al passato dell’arte ma che rimane vivo nel nostro immaginario, legato com’è a un modo molto radicato e tradizionale di intendere la femminilità, la famiglia, i luoghi dell’abitare. [...] Continua...